LAURA ANTONELLI 1941 - ∞

Opera pittorica 100x90 cm. - Acrilico su tela

Anno 2011


Ritratto Laura Antonelli




Intervista a Mariano Gigli dopo il successo della mostra Pop Art in Roma


Laura Antonelli come Marilyn Monroe

(Di Arianna Papale)

 Il modo più concreto e profondo di conoscere un grande artista è quello di muoversi sulle sue tracce, studiarne i gesti, ripercorrerne le tappe da buon segugio, quella che potrebbe sembrare una tecnica investigativa perfetta per un noir è in realtà il codice comportamentale dei molti pittori che si apprestano alla riproduzione di opere d’autore.

E’ in questa maniera infatti, che Mariano Gigli rende omaggio alla Pop Art nel vernissage tenutosi a Roma; gli artisti presi in considerazione sono Andy Warhol, Roy Lichtenstein e l’ultimo Wedha Abdul Rashid, fondatore di un particolare affluente della popular art.

Quest’ultimo si concentra sui ritratti di acclamate icone sottoposte ad una frammentazione geometrica, simile a ciò che potrebbe risultare dall’accorpamento di porzioni di pixel tessute più o meno sui lineamenti sottostanti del personaggio in questione. Mariano Gigli, ammiratore di questi pittori, ripropone alcuni dei loro capolavori dei cui sgargianti colori parla lui stesso come veicolo di emozioni positive dal carattere anche consolatorio laddove sia necessario.

Tra gli altri si staglia il quadro ideato e realizzato da Mariano Gigli ritraente Laura Antonelli in una scena del lungometraggio Malizia.

La scelta del soggetto è chiarita dal pittore che spiega il suo tentativo di dare un nuovo significato alla figura dell’attrice ormai connessa ingiustamente alle odissee giudiziarie alle quali è stata sottoposta, lontano dunque da un dovuto riconoscimento per il grande contributo dato dall’artista al cinema italiano e aggiunge:

"Laura Antonelli rappresenta un’epoca che purtroppo non ho vissuto a pieno perché ancora bambino, l’ho collocata tra i ritratti di icone internazionali quali John Lennon, Marilyn Monroe e questo non è un caso. Il mio vuole essere un tributo, seppur nel mio piccolo, alla donna e all'attrice. Ho saputo che il quadro è stato apprezzato anche dalla Sig.ra Antonelli e per me questa è una grande gioia professionale oltre che personale."

In che modo si è avvicinato alla pittura ed in particolare al nuovo filone della Wedha Pop Art Potrait?

"Sono un grafico principalmente e la pittura come la fotografia sono ingredienti che mi completano e mi permettono di esprimermi al meglio. Cerco di maturare l’arte nelle sue molteplici forme. In questa serata ho riunito gli amici e i parenti sperando che un giorno questo mio pubblico del quale sono cmq felice e appagato, possa ampliarsi.

Le strade da un punto di vista artistico oggi sono difficili, molto difficili, ma indipendentemente da esse, credo fortemente nel riconoscimento prima personale delle proprie potenzialità e in secondo luogo di quelle professionali".

Ha progetti futuri a cui ancora dare forma?

"Programmi non ne ho, mi dedico alla mia vita giorno per giorno, oggi c’è la pittura che mi gratifica".

Arte come filosofia di vita dunque?

 "Si perché è qualcosa che aiuta a stare meglio e questo è provato anche all’interno di strutture di degenza dove l’arte è usata come cura e mezzo per strappare sorrisi. Per me la pittura è questo, attraverso il colore riuscire a trasmettere emozioni positive, lungi dunque da incutere negatività, questo è il mio punto di vista".